“Rossellini, Bellucci e Bruni: il racconto di un fotografo che ha immortalato e amato le donne più affascinanti del pianeta”

Il viaggio di Fabrizio Ferri: un aquilone nel vento della vita

C’è una foto che Fabrizio Ferri, in oltre settant’anni di cammino, non ha scattato. Quella di un uomo con le mani strette intorno al manubrio di un aquilone, sognante oltre le nuvole grigie dell’inverno londinese. È in questa “fotografia non fatta” che si cela il significato di una vita dedicata alla ricerca dell’ispirazione: quel “momento di spazio” in cui l’aquilone si perde e inizia l’immaginazione. Da questo incontro fugace scaturisce un’esistenza non solo lunga, ma “larga”, come lui stesso la descrive, accogliendo tutto ciò che è stato e tutto ciò che potrebbe ancora essere.

Un’autobiografia che abbraccia mille vite

Ferri ha dedicato questa ricca esperienza di vita a Fin qui, un libro pubblicato da Rizzoli che rappresenta una corsa senza respiro verso il passato, con lo sguardo aperto verso il futuro. In questo testo, l’autore non celebra semplicemente i suoi successi, ma racconta anche debolezze e delusioni. La sua storia inizia nella Roma degli anni ’60, quando, per caso, scatta una foto in una manifestazione, non avendo alcuna passione pregressa per la fotografia.

Questo primo scatto si rivela il punto di partenza di un percorso eccezionale. Ferri esplora il mondo della moda, portando le sue immagini sulle copertine di riviste internazionali e collaborando con stilisti e modelle di fama mondiale. Le sue esperienze spaziano dall’accompagnamento di Cindy Crawford in una spa, dove si trovò involontariamente in situazioni imbarazzanti, fino a immortalare momenti iconici con personaggi come Naomi Campbell e Linda Evangelista.

Riflessioni su un mondo in cambiamento

Ferri è testimone di un’epoca in cui il prêt-à-porter italiano nasce e si afferma. Tuttavia, con il tempo, assiste a una trasformazione della moda che si scolla dalla sua essenza, divenendo principalmente una questione di marketing e finanza. Questo cambiamento lo spinge a reinventarsi costantemente, pubblicando libri innovativi e fondando marchi di successo come Eataly e Industria, oltre ad aprire studi fotografici di prestigio a Milano e New York.

Sebbene il mondo della moda possa sembrare freddo e distante, Ferri si sforza di mantenere un approccio umano. Non cerca di ritrarre solo la sensualità superficiale delle modelle, ma è interessato a catturare donne consapevoli di sé stesse. Cresciuto da una madre femminista, ha sempre cercato di affrontare la questione della rappresentazione femminile, interrogandosi se abbia fatto abbastanza per affrontare le ingiustizie strutturali presenti nel suo settore.

Crescendo attraverso le cicatrici del passato

La capacità di Ferri di abbracciare i propri fallimenti è particolarmente evidente nel suo libro. La moglie, Geraldina Polverelli, lo ha ispirato a essere onesto riguardo ai dolori e alle frustrazioni della sua vita. Non si tratta di una narrazione di un superuomo senza difetti, ma di un diario autentico in cui emergono le cicatrici del passato, considerate come lezioni preziose.

Oggi, Ferri guarda avanti, desideroso di continuare a esplorare nuove avventure e opportunità. Con una carriera costellata di successi e sfide affrontate, il suo cammino resta aperto, con la curiosità di un uomo che non ha mai smesso di fotografare il mondo che lo circonda.

Conclusioni: Un futuro da scrivere

Gli anni di Fabrizio Ferri sono una testimonianza della capacità di adattarsi e reinventarsi. La sua autobiografia è più di un semplice racconto di vita; è un invito a riflettere su come i nostri fallimenti e successi definiscano chi siamo. Ferri ha ancora tanto da offrire, e il suo viaggio continua, come un aquilone che danza nel vento, pronto a cogliere le nuove sfide che la vita ha in serbo.